
CHANEL, il brand di lusso guarda alla moda sostenibile
La casa di moda parigina è stata fondata all’inizio del ventesimo secolo, diventando nel tempo uno dei brand più riconoscibili al mondo. E più al passo con i tempi! Anche in tema di moda sostenibile, infatti, CHANEL non perde un colpo e si allinea, come altri suoi colleghi, al trend della circular fashion.
Il segnale più forte lo ha dato recentemente mostrando il suo iconico abito di tweed in tessuto ecologico, nell’ambito della collezione Cruise 2021/22. La maison ha dato al classico capo un restyling sostenibile, introducendo “tessuti eco-responsabili”. Tra i 108 materiali presenti nei pezzi della nuova stagione Cruise, ventotto sono certificati GOTS (Global Organic Textile Standard) e GRS (Global Recycled Standard). Si tratta di una dimostrazione concreta, che può risultare efficace in un momento storico in cui il greenwashing, cioè la strategia adottata da alcune aziende per costruire un’immagine di sé ingannevolmente positiva sotto il profilo dell’impatto ambientale, rischia di dilagare.
Circular fashion tra energie rinnovabili e inquinamento
Un futuro a basse emissioni di carbonio è tra gli obiettivi del brand. Per questo nel marzo 2020, in linea con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi sul clima del 2015, la maison ha lanciato CHANEL Mission 1.5°, un piano d’azione ambizioso per affrontare il cambiamento climatico. Per la salvaguardia del pianeta, dell’ambiente e, di conseguenza, di tutti. La CHANEL Mission 1.5° vedrà l’azienda impegnata per ridurre l’impronta di carbonio della sua catena di approvvigionamento. Come? CHANEL rafforzerà il suo approccio verso una filiera responsabile e resiliente, ricorrendo il più possibile a materie prime naturali. Non è finita qui. Il marchio si impegna a sfruttare esclusivamente elettricità proveniente da fonti rinnovabili per le sue attività entro il 2025. Non a caso, ha aderito alla coalizione RE100, gruppo di aziende influenti impegnate nell’uso delle rinnovabili. A livello globale, nel 2019, CHANEL ha già acquistato il 41% della sua elettricità da fonti rinnovabili e prevede di salire a quota 97% entro il 2021.
Photo credits: Flickr / Spixey
La missione green targata CHANEL
Previste per CHANEL anche altre iniziative a sostegno di importanti organizzazioni e fondi del settore per aiutare ad accelerare la transizione verso un mondo più sostenibile. Il marchio è, inoltre, membro del Fashion Pact, organizzazione globale di aziende dell’industria della moda e del tessile impegnate in obiettivi ambientali comuni. Andrea d’Avack, Chief Sustainability Officer di CHANEL, ha dichiarato: “La crisi climatica rappresenta il problema più grande della nostra epoca e richiede un’azione urgente per ridurre i negativi impatti ambientali e guidare un cambiamento più ampio. È nostra convinzione che le imprese abbiano un ruolo chiaro da svolgere, al fianco dei governi e della società civile, per aiutare a proteggere le comunità più vulnerabili del mondo e gli ecosistemi dalle conseguenze dei cambiamenti climatici”. A questo scopo il marchio ha recentemente annunciato una collaborazione con la University of Cambridge Institute for Sustainability Leadership (CISL), per sostenere programmi di formazione per studenti e progetti a tema sostenibilità.