
La moda sostenibile? Potrebbe valere 5 trilioni di dollari
L’economia circolare della moda potrebbe valere 5 trilioni di dollari e potrebbe fare risparmiare all’intero sistema tonnellate di rifiuti tessili. Un nuovo report definisce le potenzialità dell’industria della moda sostenibile, nel tentativo di incoraggiare maggiori investimenti verso questo nuovo modello di vita (e di business).
Scopriamo insieme le possibilità per l’ambiente e per l’economia offerte dalla circular fashion.
Green fashion: ecco quanto si potrebbe risparmiare
Il valore potenziale dell’economia circolare della moda potrebbe raggiungere i 5 trilioni di dollari secondo il Circular Fashion Report, un recente rapporto elaborato da un gruppo di specialisti del settore e accademici di alto profilo. Gli esperti di sostenibilità affermano che il settore ha appena iniziato ad esplorare il suo potenziale di riutilizzo e riciclaggio dei prodotti, ma siamo solo all’inizio! Una grande quantità di prodotti tessili finisce in discarica ma potrebbe essere facilmente rivendibile, dopo essere stata sottoposta ad un processo di trasformazione ad hoc. Il Circular Fashion Report sostiene un approccio incentrato sul prodotto, piuttosto che sul consumatore, e sulla digitalizzazione, che come abbiamo visto nelle scorse settimane è un’arma preziosa in mano alle aziende di oggi. L’obiettivo: rendere la moda tracciabile, trasparente e più sostenibile per le imprese, i consumatori e il pianeta.
Le possibilità per l’ambiente
Il concetto di industria della moda circolare è un movimento in rapida crescita volto a riutilizzare e riciclare tutti i materiali, eliminando sprechi e inquinamento e rigenerando l’ambiente in un “modello circolare”, appunto. Questo ripensamento dei fondamenti dell’industria del settore sta guadagnando terreno tra i grandi brand del settore. Conoscere l’impronta ecologica dei capi che indossiamo ogni giorno potrebbe dare ulteriore impulso all’argomento, a favore della circolarità. Ecco qualche scomoda curiosità: il 10% delle emissioni mondiali di gas a effetto serra dipende dal settore di abbigliamento e calzature. Insomma, il nostro guardaroba pesa sull’inquinamento – in termini di emissioni di CO2 – più di tutti i voli internazionali e del trasporto marittimo messi insieme. Entriamo ancora più nel dettaglio: gli acquisti di prodotti tessili nell’UE nel 2017 hanno generato circa 654 kg di emissioni di CO2 per persona.
La prossima settimana parleremo di qualche esempio virtuoso e vi mostreremo l’impegno per la sostenibilità di un brand che sta molto a cuore a noi di Livia Gregoretti Showroom.