
Paola Zuin e la rivincita dell’artigianato italiano
Non solo tessuti riciclati, materiali alternativi o filiera di produzione tracciabile: perché un abito sia considerato sostenibile deve anche porre un occhio di riguardo alle tecniche di lavorazione e agli stessi lavoratori. Lo sa bene Paola Zuin, che tra i valori della maison veneta che produce calzature femminili “fuori dall’ordinario” (disponibili nel nostro Showroom) pone proprio la tutela dell’artigianalità delle lavorazioni e della tradizione tessile del Nord Est.
Le calzature di Paola Zuin
A guidare il progetto del brand con sede nel cuore di Pordenone, a due passi dalla suggestiva cornice del Campanile del Duomo, è proprio l’incontro tra eleganza, ricerca, materiali di qualità, tecniche di lavorazione messe a punto da generazioni di artigiani, a favore di una produzione d’eccellenza e responsabile. D’altronde, ciò che differenzia le calzature targate Paola Zuin VENEZIA da quelle portate in campo dalla fast fashion è la riconoscibilità non solo dello stile estetico, ma anche della strategia produttiva. L’obiettivo è confezionare accessori “non solo belli ma anche durevoli, destinati ad essere indossati ben oltre la singola stagione, perché lo stile che li caratterizza è senza tempo. Sostenibilità è anche questo: qualità sopra gli standard che consegna al prodotto finito una lunga vita”.
La furlana di Paola Zuin riporta in auge l’eccellenza manifatturiera della calzatura da donna di una zona d’Italia ricca di tradizione artigiana senza eguali. La produzione viene realizzata nel distretto della Riviera del Brenta e nella zona di San Daniele del Friuli: “La nostra furlana è prodotta con i migliori materiali dai maestri artigiani. Ciascuna calzatura nasce dall’incontro di materiali selezionati e la manualità antica dei maestri artigiani va oltre la moda del momento e oltre il tempo”.
La moda sostenibile Made in Italy
Alta qualità e artigianato per rispondere al panorama della moda odierno: l’identikit del consumatore moderno si è infatti evoluto, diventando oggi un attore dell’industria tessile più consapevole degli impatti che l’attività umana ha sull’ambiente e sulla salute. Così la ricerca di sostenibilità all’interno del settore deve fare i conti con richieste differenti dal passato, a favore di un prodotto di qualità, durevole nel tempo, la cui storia deve essere trasparente e tracciabile, dalla materia prima al prodotto finito. Ed è qui che entra in gioco l’inestimabile valore dell’artigianalità italiana. Tra gli impegni dei brand verso un modello sostenibile c’è la tutela del mercato del lavoro in termini di lavoratori e tecnica di lavorazione, elemento che contraddistingue da sempre le produzioni del Bel Paese. Sul valore dell’artigianalità pone l’attenzione anche Silvia Venturini Fendi, presidente di Altaroma, da sempre addicted della filosofia green: realizzando una produzione minore ma ottenendo maggiore qualità – dai materiali fino al packaging – è possibile regalare al consumatore un’inedita esperienza d’acquisto di beni lusso”.